SIGNIFICATO DELLA SMORFIA

Numero 1 – L’Italia. La smorfia è una tradizione antichissima, e ai suoi albori l’Italia era solo il Regno di Napoli (per questo in alcune vecchie versioni al numero uno vi era proprio la città partenopea). Ad ogni modo, se si sogna la patria, la propria città, il numero abbinato è il numero 1. Nelle versioni moderne ogni città d’Italia ha il proprio numero, così come ogni figura ha il suo numero che cambia in base al contesto.
Numero 2, la Piccirella (ossia la bambina, ma anche il bambino). Nella Smorfia classica ci sono tanti riferimenti alla famiglia ed ai bambini, cuore vitale della tradizione familiare nel nostro Paese.
Numero 3, la gatta (ma anche il gatto). Ed ecco qui il gatto, animale odiato e amato dai superstiziosi, non dimentichiamo che il gatto nero porta sfortuna.
Numero 4, il maiale. Del maiale non si butta via niente neanche nei sogni, per cui se si sogna un maiale, ma anche un animale in generale, ecco che la cabala ha il suo numero di riferimento.
Numero 5 – la mano. La figura della mano racchiude in sé tutte le parti del corpo umano, ma la tradizione affida alla mano il ruolo più importante.
Numero 6, quella che guarda per terra. Un giro di parole neanche troppo velato per indicare la vagina. Ma quello che stuzzica la curiosità ancor più della perifrasi utilizzata è il fatto che la si trovi proprio al numero 6. Ora quanti mastichino di matematica sanno che questo numero è definito perfetto. Un numero si dice perfetto se è pari alla somma dei suoi divisori propri. Ad esempio, 6 è divisibile per 1, 2 e 3, ed è perfetto perché 1+2+3=6. Coincidenza o scienza? Si racconta che la smorfia derivi dalla Cabala e come logica conseguenza pare nulla dovrebbe essere lasciato al caso.
Numero 7, il Vaso di Creta. Nel senso più allargato di contenitore o barattolo. Un oggetto di uso comune che rappresenta il desiderio di opulenza e sazietà. Un posto dove riporre il cibo.
Numero 8, la Madonna. La prima figura religiosa della Smorfia è la Madonna o Madonna immacolata. Sembra che la vergine madre di tutte le madri sia abbinata a questo numero proprio in coincidenza con la festa della Madonna Immacolata che cade l’otto di dicembre.
Numero 9, la Figliolanza. Ritorna il concetto di famiglia con La Figliolanza, i figli, la famiglia, la tradizione e la superstizione sono i cardini di questo curioso calendario. Novanta numeri per altrettante figure che racchiudono e sintetizzano lo spirito del popolo, i suoi usi e le sue consuetudini.
Numero 10, i Fagioli. Il primo riferimento alimentare è associato ai fagioli, o più generalmente ai legumi (ceci, lenticchie, piselli, fave). Piatto principe della tradizione culinaria mediterranea, alimento sostitutivo della carne e volgarmente chiamata carne dei poveri. Un numero importante che nella smorfia moderna è stato attribuito al numero 10 per eccellenza a Napoli, ossia Diego Armando Maradona.
Numero 11, i topi. Questi piccoli roditori erano sicuramente segno di povertà e disagio. Viene comunemente associato al sognare i topi la preoccupazione che i soldi prestati non verranno restituiti. E non è difficile comprenderne il motivo. I topi sono animali poco graditi, sporchi, che rubano e portano malattie. Difficile immaginarli onesti e rispettosi.
Numero 12, i soldati. Intesi come militari di truppa, inquadrati in plotoni, squadre, battaglioni. I soldati sono una parte dell’archetipo maschile, la qualità guerriera e aggressiva: da una parte i militari nei sogni non possono che essere associati al coraggio e alla perseveranza, dall’altra però c’è in agguato il sadismo, la cattiveria fine a se stessa, la violenza, il sopruso. I militari rappresentano per la maggior parte delle persone anche un’idea assoluta di efficienza, ordine, strategia.
Numero 13, Sant’Antonio. Nello specifico si tratta di Sant’Antonio da Padova il Santo predicatore portoghese, detto anche il Santo dei miracoli. La sua ricorrenza liturgica cade appunto il 13 giugno da qui il numero assegnatogli nella smorfia. Il 13 proprio per questo motivo è il numero fortunato per antonomasia… il numero più amato ed ambito.
Numero 14, l’ubriaco. Una figura allegra e misteriosa quella dell’ubriaco. Spesso nei vicoli si sentivano i canti ed i borbottii di ubriaconi. Per questo il personaggio dell’ubriaco compare nella cabala. La smorfia moderna poi associa un numero ed un significato diverso a seconda che l’ubriaco sia per terra, o in piedi per strada.
Numero 15, ‘O guaglione (il ragazzo). Con il termine guaglione viene indicato l’adolescente, il ragazzo poco più che decenne che abbia eletto per proprio regno la strada, dove sa muoversi con maestria, si diverte, gioca e magari presta la sua piccola opera servizievole nell’intento di procurarsi un piccolo guadagno.
Numero 16, il culo. Inteso sì come fondoschiena ma soprattutto come sinonimo popolare della fortuna. È quello che nei detti serve in gioco, in amore e nella vita. Se riferito alla parte anatomica poi esistono diversi tipi di definizioni in base alla sua forma ergonomica.
Numero 17, la sfortuna. Ed ecco che compare la figura della malasorte. I napoletani odiano a tal punto questo numero e la sua associazione che si potrebbe quasi dire che ne siano ossessionati. La sfortuna, la disgrazia, la iella, il cattivo presagio, tutto è racchiuso nel funesto numero 17. Se poi nel calendario lo si abbina alla giornata del venerdì è da ritenersi un vero e proprio flagello. A Napoli malocchio e scaramanzia sono cose serissime!
Numero 18, il sangue. Sin dall’antichità il sangue era visto come la sede dell’anima. Per il teologo Carl Jung il sangue nei sogni indicava una sofferenza nella vita del sognatore che rimaneva silente durante la veglia per poi fuoriuscire durante la notte.
Numero 19, la risata. La risata, l’allegria nonché il ridere in modo sonoro e prolungato e spesso a squarciagola è indice di allegria, esuberante e rumorosa. Tra l’altro la risata precede di un solo numero la festa.
Numero 20, la festa. La festa racchiude lo spirito di Napoli. Gioioso e conviviale. Tra misticismo e religione, la festa madre della città è ‘a festa ‘e san Gennaro. La festa dedicata al Santo Patrono è un incedere lento e sontuoso di cultura, mito, tradizione e fede. E come da tradizione non esiste festa in città che non abbia per corollario un lauto banchetto. Pasta, pizza e ogni genere di leccornia a deliziare lo spirito ed il palato.
Numero 21, ‘A femmena annura. La figura della donna nuda in questo caso non deve essere interpretata come simbolo della lascivia. Se si pensa alle antichi origini della smorfia, la donna nuda è una chimera per niente facile da raggiungere. Rappresenta un desiderio, la sintesi estrema della bellezza procace e prorompente.
Numero 22, il pazzo. Il pazzo, il folle, il matto o comunque una persona non affetta da vera malattia, semplicemente colui che di tanto in tanto dà in escandescenza.
Numero 23, lo scemo. Lo scemo, lo sciocco, il tonto. Il classico personaggio presente in quasi tutte le commedie napoletane.
Numero 24, le guardie. Nel significato originario si indicherebbero le guardie notturne che, specie un tempo, vigilavano sulla sicurezza dei quartieri. Nell’immaginario collettivo dei sognatori rientrano sotto la voce guardie ogni genere di altro addetto alla sicurezza: vigili urbani, carabinieri. L’importante è che nel sogno abbiano la divisa.
Numero 25, il Santo Natale. Ritorna quindi l’abbinamento del numero con una festività religiosa in coincidenza con il calendario. Si tratta ovviamente della festività con cui si commemora la natività di Cristo che cade per l’appunto il 25 di dicembre. La ricorrenza cardine della religione cattolica e della cultura religiosa italiana. Per questo motivo il significato del Natale nei sogni è fortemente connesso alle emozioni che questo giorno di festa porta ad ognuno di noi. L’atmosfera romantica e speciale che si respira. L’amicizia, la famiglia, la solidarietà, l’indulgenza ed il calore degli affetti. Il Natale nei sogni mette in contatto il sognatore con i propri sentimenti, con le sue mancanze e con i suoi desideri in una sorta di proiezione di quanto si desidera in maniera più o meno consapevole.
Numero 26, Nanninella. Nanninella sta per Annina, un diminutivo vezzeggiativo del nome proprio Anna. Colei che per la tradizione cattolica è la presunta anziana genitrice della Vergine Maria. Ancora una volta il numero è associato alla memoria liturgica di tale santa che cade il 26 di luglio. Sotto la figura di Nanninella rientra quindi il sogno della propria mamma o di una anziana genitrice.
Numero 27, il pitale. Ossia l’orinale, il vaso da notte. Un oggetto caduto ormai in disuso, ma di sicuro utilizzo nella genesi della smorfia, quando le abitazioni non avevano i bagni e per espletare i propri bisogni spesso bisogna uscire di casa per recarsi nei bagni comuni o in giardino.
Numero 28, il seno. Il numero 28 è un numero particolare e magico. Tanti sono i giorni del ciclo lunare e si sa che non esiste nulla di più mistico del fenomeno lunare. Il seno nei sogni è il simbolo delle figure femminili vicine al sognatore: figlie, sorelle, amiche, cugine. Spesso appare come rappresentante del legame fondamentale con la vita, con la sicurezza e l’amore della prima figura di riferimento, ossia la mamma.
Numero 29, il padre dei bambini. Anche qui abbiamo un simbolico giro di parole per indicare l’organo sessuale maschile.
Numero 30, le palle del tenente. Quindi l’anatomia dell’organo maschile viene ricongiunta anche nella smorfia mettendo li uni accanto agli altri. Nei sogni il pene simboleggia l’energia sessuale, una grande potenza, degli obiettivi molto alti, ma a volte anche l’aggressività. I testicoli di conseguenza portano fertilità ed abbondanza. Fortemente legati alla loro valenza riproduttiva a volte sono annunciatori di grandi novità e cambiamenti positivi.
Numero 31, il padrone di casa. Qui non si fa riferimento al proprietario generico, ma al proprietario di immobili dati in affitto. Chi sogna il padrone di casa sta cercando di tirare fuori il proprio lato razionale e responsabile. Come se nel mondo onirico potesse prendere decisioni che si ripercuoteranno nel mondo reale.
Numero 32, il capitone. Il capitone è una grossa anguilla femmina, regina delle napoletane tavole di magro della vigilia di Natale. Un piatto tipico della tradizione e come tale non poteva mancare nella cabala. Nei sogni può indicare una partenza per una meta ignota.
Numero 33, gli anni di Gesù Cristo. Facile abbinamento per questo numero. Come sarà facile che nei sogni non appaia il numero bensì la figura del Cristo. Questa figura simboleggia un sacrificio compiuto, una sofferenza, un peso di problemi reali. Una proiezione quindi della passione affrontata dal figlio di Dio.
Numero 34, la testa. La testa nei sogni è simbolo della coscienza e del pensiero razionale, di tutto ciò che è visibile e chiaro. Per taluni sta a significare che sono in arrivo spese impreviste, cioè un qualcosa che esula dalla razionalità e dalla programmaticità.
Numero 35, l’uccellino. Sognare un uccello per molti è fonte di buone notizie in arrivo. Ci sono tuttavia delle versioni accreditate, specie nei testi più antichi, dove viene addirittura indicato come presagio di morte. Certo è che l’uccello arriva in volo,e per questo motivo non si sa da dove arrivi e con quali intenzioni. Se le emozioni del sogno sono positive l’inconscio vuole esprimere desideri di libertà, rappresentata proprio dall’azione del volo. Ma se le sensazioni sono negative bisogna capire da cosa derivi questo stato di angoscia.
Numero 36, le nacchere. Le castagnelle, questa la dicitura corretta presente nella smorfia, sono la versione povera e popolaresca delle più nobili nacchere spagnole. Anche nella versione partenopea questo strumento musicale è formato da due piccole semisfere di legno legate a coppia con una fettuccia che è inforcata dal dito medio. Vengono azionate schiacciandole ritmicamente contro il palmo della mano. L’urto che ne deriva produce un suono secco ed invitante, ideale per accompagnare i passi delle danze popolari come la tarantella.
Numero 37, il monaco. Vedere o incontrare un monaco nei sogni significa devozione e fede. Ma può anche simboleggiare l’aspetto introspettivo del proprio ego.
Numero 38, le mazzate, ossia le botte. In passato, e nella tradizione popolare, l’interpretazione relativa a questo gesto era in genere favorevole, foriera di buona fortuna, di arricchimento finanziario e di un maggior potere. In gergo napoletano riempire di mazzate è sì sinonimo di percosse e violenza, ma a volte è anche un modo ilare per definire una azione forte e brusca necessaria per suscitare una qualche reazione.
Numero 39, il cappio al collo. Storicamente il cappio al collo voleva dire condanna di morte per impiccagione. Un cappio in sogno, rappresenta la paura di essere intrappolati o la mancanza di indipendenza.
Numero 40, la noia. Difficile trovare la noia nei sogni. E quindi è un sogno che la dice lunga sullo stile di vita del sognatore, sulla sua assoluta mancanza di novità. La noia diurna si traduce nel sogno in immagini vuote o molto spoglie e desolanti. Una sensazione di inerzia dovuta proprio all’insoddisfazione per la monotonia e la mancanza d’interesse della vita reale, che viene così trasportata nel suo parallelo onirico.
Numero 41, il coltello. Ovviamente non si tratta del coltello da tavola, ma di una vera e propria arma come il coltello a serramanico che si poteva facilmente trovare nelle tasche di delinquenti comuni o piccoli camorristi. Il coltello nei sogni ha un forte simbolismo sessuale.
Numero 42, il caffè. Inteso come bevanda e non come mescita o negozio, la parola caffè deriva dall’arabo qahwa e significa bevanda eccitante. Napoli ha una forte cultura e passione per tutto ciò che ruota attorno al caffè. Esiste una caffettiera detta appunto napoletana e dura fino ai giorni nostri la tradizione del “caffè sospeso”, ossia un caffè già pagato per chi non se lo può permettere.
Numero 43, donna sul balcone. Ci troviamo dinanzi alla solita perifrasi che sta ad indicare una donna pettegola, villana, sciatta, volgare e spesso di facili costumi. Poiché dal balcone era facile poter vedere la sua biancheria intima, sia indossata che stesa ad asciugare. Anche qui una figura popolare e tipica del tessuto urbano partenopeo.
Numero 44, la prigione. La prigione è un simbolo di punizione. Sognare di andare ed entrare in un carcere può far luce sulla coscienza. Ma al tempo stesso potrebbe essere una situazione insostenibile sul lavoro oppure in amore e la prigione in sogno è un simbolo di desiderio di fuga.
Numero 45, il vino buono. Questa gustosa e sacrale bevanda rappresenta la trasformazione di un prodotto semplice e naturale come l’uva, in una bevanda degli dei, complessa e raffinata. Il vino ha molti significati nei sogni, frutto di secoli di tradizioni e credenze una volta molto forti e riconosciute anche da monarchi e imperatori. Il vino rappresenta la spiritualità e la gioia dovuta all’ebrezza dell’alcol.
Numero 46, i soldi. Nei sogni i soldi non rappresentano il denaro o la ricchezza ma sono un mezzo attraverso il quale si può andare avanti e progredire nella vita. A volte invece sognare soldi può fare riferimento a delle preoccupazioni.
Numero 47, il morto. I defunti sono spesso protagonisti nei sogni. A volte sognarli indica la necessità di continuare ad avere un legame con le persone a noi care. Ma può anche indicare una perdita materiale non collegata alla persona sognata. Molto spesso in questi casi si dovrà affrontare un periodo difficile, che porta sofferenza. Il defunto quindi ci prepara ad una separazione dallo stato di quiete per introdurci in qualcosa di ignoto.
Numero 48, il morto che parla. La figura del morto che parla è forse la più famosa della smorfia napoletana classica. Protagonista di film, spettacoli e commedie. Sognare un morto che parla è molto importante. Se riusciamo a capire le parole che proferisce possiamo con l’aiuto della cabala provare ad interpretarle. Se invece non riusciamo a capire cosa dice, significa che anche nella vita reale ci sono problemi di comunicazione.
Numero 49, la carne. Per Freud la carne nei sogni assume un significato essenzialmente sessuale. Il sogno quindi diventa lo strumento dell’inconscio per evidenziare un problema legato alla sessualità nella vita reale. E non alla mancanza di proteine.
Numero 50, il pane. Qui invece il pane è visto come il cibo per eccellenza. Nutrimento del corpo e dello spirito. Strettamente legato alla quotidianità e agli aspetti più semplici ed essenziali della vita. Nei sogni significa sicurezza economica, necessità soddisfatte, speranza e generosità. Se si sogna di mangiare il pane invece vuol dir che bisogna fermarsi per recuperare le energie.
Numero 51, il giardino. Una antica tradizione popolare indica il giardino come il simbolo delle grazie femminili e della gioia che da queste può provenire. Ma nei sogni il giardino rappresenta l’immagine della vita interiore del sognatore. Il luogo dove avvengono i cambiamenti, e dove risiedono le emozioni ed i sentimenti. Così se il giardino è bello e rigoglioso rappresenta la felicità mentre se sarà arido e spoglio indica tristezza e preoccupazione.
Numero 52, la mamma. La mamma è la persona più cara per ognuno di noi. Nei sogni rappresenta il legame per eccellenza. Può essere di sostegno e di aiuto, ma anche di giudizio e disapprovazione. Questa figura rappresenta l’amore incondizionato, la sicurezza, la responsabilità e lo spirito di sacrificio.
Numero 53, il vecchio. Ecco un’altra figura emblematica che non poteva mancare nella smorfia dei napoletani. Il vecchio, la persona anziana, che sia un parente o meno, riporta nel suo aspetto al concetto di fragilità ed impotenza, ma anche di autorevolezza ed esperienza. La sua immagine porterà a riflettere sulla tradizione e sulle radici familiari, sul bagaglio di conoscenza e di esperienze, sul tempo che passa e sull’avvicendarsi delle generazioni.
Numero 54, il cappello. Che sia il cappellino stiloso di una donna o il vecchio copricapo di un uomo, il cappello esprime la volontà di nascondere pensieri e sentimenti, di sfuggire agli altri, impedendo così di frugare nei pensieri più profondi dell’essere.
Numero 55, la musica. Qui il riferimento tradizionale è alla musica allegra e folcloristica dei musicanti di strada. La musica porta con sé lo stupore e la meraviglia nel sognatore, è in grado di muovere sentimenti ed emozioni. Sognare la musica indica un modo di aprirsi al mondo gioioso e lieto che può portare al cambiamento.
Numero 56, la caduta. La legge di gravità porta l’uomo a stare saldamente attaccato al terreno. Cadere al contrario di volare, che rappresenta la voglia di libertà, porta con sé timore e spavento. Cadere, scivolare, precipitare nel vuoto, sono azioni che nella vita reale come nei sogni provocano molto spavento. Spesso riflettono ansie e paure del sognatore rispetto a qualcosa che teme di perdere o a qualcosa che non si riesce ad affrontare.
Numero 57, il gobbo. Il gobbo, è una figura benevola e di buon auspicio. Va da sé che nell’immaginario popolare partenopeo e non solo, toccare la gobba sia un portafortuna. Oltre ad essere di buon augurio, il gobbo nei sogni indica il raggiungimento del benessere economico.
Numero 58, il regalo. Ricevere doni e regali è una situazione gratificante e piacevole non solo nei sogni. Il dono rispecchia un messaggio, un rimedio, un aiuto o la realizzazione di un desiderio. Ricevere un regalo in sogno porta con sé novità e speranze.
Numero 59, i peli. Nella smorfia i peli identificano sia i capelli sia i peli del petto. Sono intesi come simbolo di forza e giovinezza e quindi hanno una forte valenza positiva. Se si sogna di essere ricoperti di peli è presagio di buona salute.
Numero 60, il lamento. In questo caso si tratta di lamenti motivati, la conseguenza di un dolore. Non sono da ritenersi inclusi i pianti immotivati o quelli capricciosi dei bambini. Questo tipo di sogno non è ricorrente e porta con sé una forte valenza simbolica. L’etimologia stessa del lamento è legata all’espressione di un dolore fisico o morale. Ed è questo dolore che emerge nel sogno che bisogna individuare ed affrontare.
Numero 61, il cacciatore. Un personaggio così noto e presente nel vivere quotidiano da meritarsi un ricordo nella smorfia così come nei tradizionali presepi partenopei già dalla fine del settecento. Sognare di cacciare denota una forte energia che può essere di aiuto e da stimolo per la risoluzione di un problema.
Numero 62, il morto ammazzato. Ritorna la figura della morte, ma questa volta riguarda chi muore di morte violenta. Una figura che riporta alla dura realtà della piccola criminalità dei vicoli e la sua valenza simbolica è molto forte. E forse per questa ragione, nella tradizione popolare, i sogni di morte hanno un significato liberatorio e si dice che allunghino la vita.
Numero 63, la sposa. Quasi evanescente nel suo abito bianco, chi sogna la sposa o il matrimonio in genere allude al bisogno di cambiare qualcosa, di dare una svolta alla propria vita. Qualcosa che nasce oppure qualcosa che sta per evolvere e cambiare.
Numero 64, la marsina, ossia la giacca, che a Napoli si chiama in maniera intraducibile sciammeria. È la giacca da uomo elegante con falde lunghe, tipica delle cerimonie o delle ricorrenze importanti. Nei sogni non importa se sia da uomo o da donna. Se si vede o si indossa una giacca, non si sta facendo altro che proiettare la propria immagine di sé verso l’esterno. Un modo per indicare il proprio io attraverso un oggetto.
Numero 65, il pianto. Tensioni emotive sia psichiche che fisiche, questo rappresenta il pianto nei sogni. Dolore, nostalgia, disperazione, tristezza che nella vita reale vengono repressi. Un modo per togliersi la maschera e affrontare le proprie sofferenze. Tuttavia può anche essere sintomo di emozioni intense non necessariamente negative.
Numero 66, le due zitelle. La cabala tradizionale le riporta come le due serchielle, dove le serchielle sono le fascine. Ci troviamo così di fronte ad una espressione tradizionale dalla forte valenza retorica, dove le secche fascine indicano l’organo sessuale femminile di una donna matura e ancora nubile. Un tempo era facile vedere passeggiare due donne nubili e sentirle definire a tal modo.
Numero 67, al totano nella chitarra. Anche in questo caso ci troviamo davanti ad una espressione figurata dalla chiara ambivalenza. Il totano all’interno della chitarra identifica il coito.
Numero 68, la zuppa cotta. La minestra, la zuppa, non rappresenta la fame materiale ma quella emotiva. Indica una necessità di appagamento, di soddisfazione.
Numero 69, il sottosopra. La figura del sottosopra anche in questo caso è una figura a doppio senso. Al di là del facile abbinamento numerico (il 6 ed il 9 sono evidentemente uno sottosopra rispetto all’altro), la smorfia presenta l’ennesima situazione furbesca che richiama alla pratica sessuale. Questa cabala ci ha quasi abituati a battutine ed ammiccamenti, a diversi riferimenti espliciti seppur velati da una sottile ironia tipica del volgo.
Numero 70, il palazzo. Qui il palazzo è da intendersi sia come edificio che come casa. Spesso negli studi onirici la casa viene correlata all’emotività ma anche al corpo umano. La smorfia insegna che ogni simbolo non va mai interpretato in maniera unilaterale, e questo vale in modo particolare con la figura del palazzo. La casa cela in sé diverse interpretazioni a seconda della situazione. Una casa può essere nuova oppure vecchia, accogliente o fredda. L’immagine con cui la si visualizza nei sogni, le emozioni che trasmette cambiano così il significato del simbolo sognato.
Numero 71, l’uomo di merda. Espressione colorita che non ha bisogno di spiegazioni. Una persona infida, riprovevole, disonesta. Un’espressione molto colorita che identifica un personaggio ben distinto. Quando si sogna una persona di questo tipo si deve fare molta attenzione al contesto ed alle sensazioni provate, poiché questi sono i veri protagonisti del sogno.
Numero 72, lo stupore. Difficile sintetizzare la figura dello stupore. Anche in questo caso bisogna fare molta attenzione alle sensazioni che si provano nel sogno. Lo stupore è sinonimo di meraviglia. Ma ci si può meravigliare per una situazione spiacevole come provare sollievo o gioia.
Numero 73, l’ospedale. Il luogo dove si cura il corpo nella dimensione onirica segnala che nella realtà il sognatore ha bisogno di prendere maggiore considerazione di alcune situazioni in sospeso.
Numero 74, la grotta . Qui il riferimento popolare è alla grotta della natività. La grotta, la caverna, le cavità appaiono con molta frequenza nei sogni. La caverna che appare nei sogni rappresenta il passato ma anche la rinascita.
Numero 75, pulcinella. Ed ecco qui il personaggio popolare napoletano più famoso. E come tale non poteva non esser presente nella smorfia. Esso rappresenta l’uomo più semplice, quello più debole, quello che nella scala sociale occupa l’ultimo posto. Ma che nonostante tutto è dotato di una furbizia eccezionale, capace di risolvere i più disparati problemi. La maschera di Pulcinella ha origini antiche. La teoria più accreditata lo identifica con Puccio d’Aniello un villano di Acerra del ‘600 che dopo aver preso in giro una compagnia di commedianti girovaghi si unì a loro come buffone e si sia inventato un personaggio che sarebbe poi diventato la maschera tradizionale più famosa d’Italia.
Numero 76, la fontana. La fontana è sinonimo di vita, rappresentata dal fluire morbido e sacrale dell’acqua. Si dice che la fontana nei sogni sia un collegamento diretto con l’inconscio più profondo. L’acqua che sgorga è densa di mistero, lo zampillare della vita, la presenza della salute e della conoscenza. L’immagine che ne deriva è reale ed incoraggiante. La fontana nei sogni porta con sé notizie positive soprattutto se c’è la presenza dell’acqua. Se l’acqua è assente le buone notizie potrebbero lasciare il posto alle delusioni.
Numero 77, i diavoli. Non bisogna stupirsi della presenza del diavolo nella cabala. Questo libro è pieno di riferimenti sacri e popolari e non poteva mancare Lucifero. Il diavolo rappresenta il male, tutto ciò che turba e fa paura. Ma sebbene si sia portati a pensare il contrario, l’immagine del diavolo nei sogni è molto vitale e carica di energia. Può trasmettere paura ed instillare dubbi, ma lascerà un’impronta forte e definita sulle scelte da fare.
Numero 78, la bella figliola, ossia la prostituta. Una figura popolare che rappresenta l’emblema della superficialità. Anche nei sogni ha una connotazione negativa legata al giudizio morale.
Numero 79, il ladro . Ladri e banditi compaiono di frequente nei sogni soprattutto se avvertiamo una minaccia alla nostra sfera privata. Raramente nei sogni i ladri rubano qualcosa, è la loro sola presenza a testimoniare il messaggio che ci vogliono trasmettere.
Numero 80, la bocca. La bocca è la porta dell’anima. Uno strumento di comunicazione e di relazione con gli altri. Sognare la bocca aperta e spalancata rappresenta la vita interiore, mentre la bocca chiusa e ben serrata si collega alla necessità di essere riservati e discreti.
Numero 81, i fiori. Simbolo di bellezza, di gentilezza e di rigogliosità. I fiori nei sogni sono un chiaro riferimento alla sfera dei sentimenti e dell’affettività. Si collegano alla rinascita, ad una nuova fioritura. Ogni singola varietà identifica significati e situazioni diverse fra loro, per cui bisogna valutare ogni contesto e le emozioni che suscitano.
Numero 82, la tavola imbandita. Sinonimo di benessere, la figura della tavola imbandita rispecchia una immagine di altri tempi. Ai banchetti delle case dei nobili in contrapposizione ai miseri pasti del popolo. Sognare un tavolo rimanda alla casa nella sua accezione di stabilità e di famiglia. Se poi la tavola è imbandita al concetto di famiglia si unisce quello di unione e di convivialità.
Numero 83, il maltempo. Il cattivo tempo spesso porta con sé malumori e sentore di cattivi presagi. Così nel sogno la tempesta vuol dire delusioni e litigi familiari, e la pioggia infelicità e disagio.
Numero 84, la chiesa. Qui la chiesa non è intesa come la comunità dei fedeli ma più semplicemente come l’edificio in cui si svolgono gli atti di culto. Alla chiesa che appare nei sogni è attribuito il significato di guida, conforto ed accoglienza.
Numero 85, l’anima del purgatorio. Ancora una volta troviamo nella smorfia il vasto substrato religioso del popolo napoletano. Le anime del purgatorio per la religione cattolica sono quelle anime che non hanno ancora ricevuto il premio del paradiso o il castigo dell’inferno. Esse sono confinate nel limbo, in una sorta di terra di mezzo in attesa che venga pronunciato il loro destino. E sempre per volere di Dio queste anime si manifestano in sogno, per chiedere preghiere o per arrivare in soccorso per il sognatore.
Numero 86, la bottega. Fiore all’occhiello dei maestri artigiani, i vicoli di Napoli sono animati da centinaia di botteghe e piccoli laboratori. Non stupisce che i negozi o i più moderni supermercati appaiono spesso nei sogni. Sono una parte integrante della vita quotidiana e della nostra cultura. Questi luoghi rappresentano la scelta, la sensazione di abbondanza e di ricchezza. Ma anche la merce protagonista del sogno dovrà essere oggetto di attenta analisi.
Numero 87, i pidocchi. Sembrerà alquanto insolito trovare questi piccoli parassiti nella Smorfia, ma nulla più dei pidocchi sintetizza il concetto di miseria e sporcizia. Quando nei sogni si incontrano pulci, pidocchi o zecche, la sensazione che provocano è disgusto, ansia e paura. Il sognatore si sente attaccato, preso di mira, avverte un forte disagio fisico. Pochi immaginano che in realtà questi animaletti rappresentano i pensieri, i convincimenti e le azioni.
Numero 88, i caciocavalli. Il caciocavallo è al pari della mozzarella il formaggio protagonista delle tavole del sud Italia. Nei sogni il formaggio rappresenta la felicità e la salute.
Numero 89, la vecchia. Dopo il vecchio, apparso con il numero 53, la smorfia ospita anche la vecchia. Il significato nei sogni è identico, ma va evidenziato il rispetto che la tradizione popolare aveva per le persone anziane, tanto da omaggiarle con due numeri distinti. Gli anziani sono i testimoni del passato e le radici su cui basare il presente per poter affrontare il futuro.
Numero 90, la paura. La paura nei sogni è annunciatrice di successi. Il modo migliore per chiudere la cabala è l’augurio di superare le proprie paure per poter raggiungere e godere tutti gli obiettivi prefissati nel corso della vita.